Ecco qui la storia del nostro piccolo
paesino sulla Serra, attraverso i passaggi delle grandi Guerre, emigrazioni
e testimonianze date dalla gente che ci circonda.
Per ricordare tutti coloro che sono venuti
fino qui da posti lontani, vi rimandiamo al sito
dell'Ecomuseo che ha già una sezione apposita e ricca di contenuti.
Tutti le informazioni presenti nei documenti redatti in questo sito, sono
tratti da diverse fonti, come libri locali, siti internet, ricerche e sondaggi.
Ci scusiamo per eventuali errori, che sarà nostro compito correggere ed
aggiornare, se ci contatterete in merito. Grazie!

Storia
di Zubiena
Sull'attuale territorio del Comune di Zubiena sorgevano nel Medioevo due
comunità civili e religiose: una, quella che oggi chiamiamo Villa,
attorno alla Chiesa di San Nicolao, detta sempre di “Zubiena” e
l’altra attorno alla Chiesa di San Cassiano, chiamata “Blatino”,
l’odierna Riviera di Zubiena.
Quest’ultima di origini sicuramente romane, come è attestato da
numerosi e continui ritrovamenti archeologici, aveva nel suo territorio
una parte delle aurofodine della Bessa e nei documenti è già ricordata
in un diploma dell’Imperatore Federico del 1151.
I Signori di Blatino e di Borriana formarono nel Medioevo una famiglia
assai potente tra la nobiltà biellese.
Da diversi documenti è conosciuta l’esistenza di un
castello-fortezza, con torri e fossati. La sua storia cammina di pari
passo con quella della confinante Borriana. Infatti nel 1341-42 i due
centri subirono devastazioni e saccheggi da parte di gente armata di
Biella, durante i quali non furono risparmiati il castello e la chiesa.
La rettoria di San Cassiano faceva parte della pieve di S. Stefano di
Biella e il Santo titolare fa pensare che le sue origini possano essere
collocate tra il VII ed il X secolo.
Le guerre dei secoli XIV - XV spopolarono l’abitato di Blatino e la
sua gente si sentì più sicura trasportando la propria residenza a
Zubiena.
Con l’abbandono da parte degli abitanti e la distruzione del castello,
anche la chiesa cadde in rovina, tanto che nel 1619 esistevano soltanto
più dei ruderi.
Si salvò il campanile del sec. XII, insigne monumento dell’arte
romanica, visibile nella sua struttura originale solo più all’interno
e dal sottotetto della casa parrocchiale. Esternamente fu intonacato per
adattarlo alla nuova chiesa ricostruita nel secolo XVIII.
Nel 1879 venne rifondata l’antica parrocchia col nome di Riviera S.
Cassiano. Anche la Frazione di Vermogno, nel 1922, ottenne una propria
parrocchia, ma fu di breve durata, perché nel 1937 era già nuovamente
riunita a quella di S. Cassiano.
La Villa di Zubiena fece parte, nel Medioevo, del comitato di Vercelli e
nel 1014 apparteneva al Conte di Pombia ed ai signori di Cerrione. Passò
agli Avogadro di Magnano i quali, nel sec. XII,si aggregarono al
consortile Avogadro assumendone il nome.
Nel 1165 il Vescovo Uguccione di Vercelli investì di Zubiena gli
Avogadro che, nel sec. XIV, edificarono una fortezza intorno ad una
torre preesistente, che andò distrutta nel sec. XVII.
Aveva anche un carcere, come si deduce dagli atti processuali del 1585
contro Giacomo Cagna, "monatto o sij netigratore nel cantone di
Vermogno", fatto arrestare durante la peste di quell’anno da
Ludovico Avogadro e rinchiuso nelle carceri del castello di Zubiena e
poi in quelle del castello di Cerrione.
Nel 1616 gli Avogadro cedettero il feudo a Michelangelo Golzio;
un’altra porzione, nel 1692, passò ad Angela Margherita Riccardi; nel
sec. XVIII passò a Carlo Luigi Gattinara di San Germano, che lo tenne
con il titolo di conte.
Abolita nel 1798 la feudalità, il 17 dicembre 1798, gli abitati di
Zubiena innalzarono l’albero della libertà.
La Parrocchia di San Nicolao ha origini medioevali, come quella di San
Cassiano e faceva anch’essa parte della pieve di Santo Stefano di
Biella. Fu sempre di patronato popolare "Jure fundationis et
dotationis": la nomina dei parroci veniva e viene fatta con libere
elezioni dai capifamiglia.
Nel 1606 formavano la parrocchia (che allora comprendeva tutto il
territorio dell’attuale Comune) 180 famiglie e nel 1667, 700 persone.
Nel 1819 le famiglie erano 400 e le persone 2.200, scese a 1500 nel
1919, sino alle 550 attuali.
La chiesa medioevale fu ricostituita a tre navate una prima volta nella
seconda metà del XVI sec. e dotata di una pregevole ancona lignea
scolpita dallo scultore fiorentino Nicolò Tagli, nel 1686, di cui
restano ancora due statue.
Aumentata la popolazione, verso il 1730 si diede inizio alla
ricostruzione della chiesa attuale, vero monumento ad unica nave
dell’arte barocca biellese, il cui disegno può essere attribuito al
mastro Giovanni Siletto di Mongrando.
Pregevoli l’altare maggiore e la balaustra in marmi policromi,
scolpiti nel 1767 da Giacomo Marchese del Ducato di Milano ed una croce
astile di rame dorato della prima metà del sec. XIV, da collocarsi tra
le argenterie più antiche della nostra Regione.
Monumentale può pure considerarsi l’alto campanile, edificato su
progetto dell’Architetto Tarino di Biella, nel 1808.
(Fonti VARIE)

Zübién-a
Uno degli ambienti più
caratteristici del Biellese è la zona della Bessa, interamente ricoperta da
cumuli di ciottoli, arrotondati e levigati a causa del loro scorrimento sulle
fiumane glaciali. In epoca preromana i Salassi avevano scoperto la presenza
dell’oro in questo giacimento morenico; un’ininterrotta serie di ciottoli
diluviali accatastati dall’uomo resta a testimoniare l’attività mineraria
che qui si svolse in un lontano periodo storico. Risalendo nei secoli, si ha
notizia certa che il territorio di Zubiena faceva parte della regione occupata
dagli Ictimuli (o Victimuli), i famosi cercatori d’oro della Bessa e delle regioni attigue.
Altro elemento di suggestiva bellezza è l’antica formazione morenica della
Serra, su cui sorgono diversi paesi incastonati tra le VARIE dorsali che
scendono verso la pianura. La fisionomia agricolo-pastorale della Serra è di
grande precarietà economica, dovuta alle sfavorevoli condizioni morfologiche:
terra aspra e difficile da coltivare, estrema parcellizzazione e frazionamento
dei terreni.
Questi due elementi, Bessa e Serra, determinano una
divisione del paese in due distinti centri presenti già nel Medioevo: quello
della Villa, situato sulla collina
morenica, e l’antichissimo borgo situato nel cuore della Bessa che si chiamava
Blatino o Beatino.
Blatino faceva parte del comitato di Vercelli e poi fu
feudo dei Vescovi di Vercelli che ne investirono i De Beatino, nobile famiglia
dei Sandigliano di Sandigliano che possedeva in loco un castello a forma di
torrione.
Anche Zubiena Villa fece parte nell’Alto
Medioevo del Comitato di Vercelli; nel 1014 appartenne a Guidoberto Conte di
Pombia e ai Signori di Cerrione.
Sono due realtà distinte con propria fisionomia in cui
sorsero, certamente prima dell’anno 1000, due chiese che fungevano da centro
religioso e centro civile (i Comuni non esistevano ancora). Blatino era un
centro religioso della stessa importanza di Villa.
Durante le guerre del 1341 e del 1343 il castello e tutto
il Borgo di Beatino furono distrutti e gli abitanti si aggregarono al centro di
Villa. Solo nel secolo successivo le abitazioni furono gradatamente ricostruite
attorno alla superstite chiesa di S. Cassiano di Blatino.
Alcune notizie della Tribuna Biellese del
27/04/1893 ci narrano un fatto singolare che riguarda l’aggressione contro il
Parroco di Zubiena. Si riferisce al parroco N.N.: “...Era di sera quando due sconosciuti picchiarono
alla porta di casa del nostro parroco. Il parroco, non dubitando nessun
tranello, aperse senz’altro la porta e si accinse ad interrogare i due
sconosciuti. Ma Questi non gli diedero tempo di formulare alcuna domanda. Uno di
essi, giovane e robusto, brandendo un martello, colpì al capo il parroco, che,
vedendosi investito si tirò indietro in fretta, rimanendo meno potentemente
colpito dalla percossa; i malfattori, stimando di aver colpito bene, si diedero
allora alla fuga.”
(Fonti VARIE)

ZUBIENA
In un contesto
paesaggistico vario e suggestivo che passa dal folto dei boschi della Serra
all’aridità della Bessa è situato il paese di Zubiena.
La Serra è
un’antica formazione morenica tra le più imponenti in Europa che si è formata
per successivi depositi fluvio–glaciali nel corso dei millenni.
Caratterizzata da
una rigogliosa vegetazione composta prevalentemente da castagni, betulle, e
querce è un enorme polmone verde a cavallo delle provincie di Biella e Torino.
Dai rilievi
collinari della Serra si scende gradatamente verso la Bessa, importante sito
archeologico.
In essa si trovano
cumuli di ciottoli arrotondati e levigati dall’acqua dei torrenti testimoni
dell’utilizzo di questo luogo come miniera d’oro a cielo aperto, in epoca
precedente ai romani, dalle popolazioni locali “vittimuli” fatte in seguito
schiave e sfruttate dagli stessi.
Sotto l’aspetto
naturalistico la flora è formata da arbusti e piante rare che offrono riparo a
ricci, lepri, volpi, scoiattoli e ghiri.
In questa terra
aspra e difficile da coltivare il paese di Zubiena vanta un lunga storia di
uomini che prima, lavorando con fatica la terra erano stanziali, a cavallo tra
l’ ‘800 e il ‘900 lo hanno spopolato per emigrare in cerca di migliori
condizioni economiche ed ora ritorna ad avere un discreto numero di abitanti che
apprezzano i vantaggi di una vita tranquilla e salubre.
Questo paese si
divide nel capoluogo “Villa” sede dei principali servizi con la Parrocchiale di
San Nicolao esempio di arte barocca biellese con pregevole altare maggiore in
marmo.
Su una dorsale
morenica si trova la frazione Parogno con la chiesa di San Pancrazio, piccola
perla recentemente restaurata, sull’altra la frazione Belvedere che prende il
nome dallo spettacolare panorama che offre sulla pianura vercellese e sui paesi
circostanti.
Lungo la strada
provinciale Chalet Bessa – Cerrione si trovano i casali che costituiscono la
frazione Riviera, antichissimo borgo chiamato “Blatino” con la Parrocchiale di
San Cassiano e l’adiacente campanile.
Continuando per
questa strada si giunge alla frazione Vermogno con la sua struttura di borgo
medioevale da cui si dipartono molte stradine che conservano intatte memorie di
antiche genti.
Di recente restauro
sono gli affreschi custoditi nella sua chiesetta dedicata a San Carlo.
Nel territorio
zubienese spicca la presenza di numerose fontane dalle acque fresche e
incontaminate e tra queste la più famosa è la fontana Solforosa.
Zubiena è un buon
punto di partenza per passeggiate a piedi o in bicicletta percorrendo sentieri
ben segnalati tra il verde e il fresco dei boschi.
(scritto da alcune persone di Zubiena) |